Serie A, la conferenza stampa di Pioli e Sarri alla vigilia di Milan-Juve. Il tecnico dei rossoneri: “Ibrahimovic il più forte che ho allenato”.
Alla vigilia del big match della prossima giornata di campionato, Milan-Juve, Pioli e Sarri hanno parlato in conferenza stampa. Il tecnico dei rossoneri si è detto soddisfatto per l’andamento della stagione dopo la ripresa del campionato, mentre il tecnico dei bianconeri predica prudenza in vista di una sfida ricca di insidie.
Milan-Juve, la conferenza stampa di Pioli
“Dobbiamo eccellere in tutto se vogliamo fare bene contro una squadra come la Juve. Credo che gli stimoli in questo momento ci porteranno a superare tutte le difficoltà e a dare il massimo. Le motivazioni ci faranno superare la stanchezza”, ha dichiarato Pioli presentando la sfida contro la Juventus.
Il tecnico del Milan si è poi detto soddisfatto della crescita della squadra: “Dobbiamo eccellere in tutto se vogliamo fare bene contro una squadra come la Juve. Credo che gli stimoli in questo momento ci porteranno a superare tutte le difficoltà e a dare il massimo. Le motivazioni ci faranno superare la stanchezza“.
Pioli ha anche parlato delle condizioni di Zlatan Ibrahimovic: “La condizione di Zlatan non può che migliorare attraverso le partite, saranno le partite a dirmi se il suo minutaggio può salire. Mi auguro possa salire sia il minutaggio sia il livello delle sue prestazioni. Ibrahimovic è il giocatore più forte che abbia mai allenato dal punto di vista mentale e dal punto di vista della presenza in campo“.
Sarri, ‘Milan è una squadra in condizione’
“Il Milan è una squadra in condizione che ci ha sempre creato difficoltà. E’ su grandi livelli, come visto con Roma e Lazio. E’ una partita complicata”, ha dichiarato il tecnico della Juventus Maurizio Sarri.
L’allenatore ha poi parlato del maggior equilibrio mostrato dalla squadra nelle ultime uscite stagionali: “La sensazione è che non concediamo molto, ma bisogna fare attenzione. La fase offensiva dipende da duemila fattori e dalla qualità e talento dei giocatori. Quella difensiva serve attenzione e determinazione che vengono fuori da motivazioni. Bisogna scavare nei giocatori“.